Avanzo di gestione deve essere zero? Vediamo quanto c’è di vero
Quante volte vi siete sentire dire che l’Associazione non può avere utili? Che il risultato di Bilancio deve essere pari a ZERO? Vediamo cosa c’è di vero
Innanzitutto per essere chiari l’associazione non deve obbligatoriamente chiudere il proprio bilancio/rendiconto con un risultato pari a zero.
Gli obblighi relativi alla rendicontazione delle associazioni, quindi tutti gli enti non profit, non hanno una imposizione per quel che concerne un surplus del proprio utile dell’esercizio. Siamo sempre i soliti sentirci dire che entrate-uscite debbono essere più o meno uguale a zero… Questa è una grande falsità!
Quello che c’è di vero è che l’associazione deve perseguire una finalità sociale e istituzionale che esula dalle risultato di gestione.
Cosa c’è di vero?
L’avanzo di gestione non può essere distribuito né direttamente né indirettamente, vedremo che cosa significa indiretta distribuzione, ma un’associazione può concludere il proprio bilancio d’esercizio con un avanzo di gestione, quando c’è ovviamente.
Come calcolare l’avanzo di gestione? un pratico esempio:
Riportiamo un pratico esempio non sempre facile da comprendere e frutto di tanta confusione all’interno delle segreterie delle associazioni: il calcolo dell’avanzo di gestione.
L’avanzo di gestione per una associazione che segue il principio di contabilità per cassa (es. Modello D del rendiconto per cassa per gli enti del terzo settore), l’avanzo di gestione si può divere tra:
- avanzo di gestione operativo, quando si riferisce alla gestione dell’esercizio in corso;
- avanzo di gestione totale, equivale all’utile portato a nuovo nelle società comm.li. In questo caso l’avanzo di gestione non sarà altro che la sommatoria delle esistenze finanziarie dell’associazione (Cassa+Banca+altri conti finanziari).
Vediamo di seguito con un esempio come calcolare l’avanzo d’esercizio nel rendiconto di una associazione da approvare in sede di assemblea dei soci:
Disponibilità finanziarie al 30/06/2016:
Banca: euro -1050,00;
Cassa: euro +450,00
Totale disponibilità euro 600,00.
TOT. Entrate al 30/06/2016 euro 14.500,00
TOT. Uscite al 30/06/2016 euro 11.500.
AVANZO DI GESTIONE ESERCIZIO 15/16: EURO 3.000
AVANZO DI GESTIONE ANNI PRECEDENTI.: EURO 600,00
AVANZO GEST. DA PORTARE A NUVO: EURO 3.600
Come può essere destinato l’avanzo di gestione?
L’avanzo di gestione come si è detto non può essere distribuita tra i soci o tra gli altri membri del direttivo, ma può essere reinvestito in:
A) nuovi progetti dell’associazione;
B) portato nuovo (utili portati a nuovo nelle società commerciali) ovvero destinato alle attività future dell’associazione.
Pertanto, in occasione della approvazione del rendiconto dell’esercizio, l’assemblea dei soci, che è l’organo istituzionale che ha il potere di approvare detto rendiconto e propone la destinazione di tale avanzo di gestione.
Suggeriamo di motivare nella relazione di missione, l’allegato descrittivo al rendiconto (obbligatorio solo per gli enti del terzo settore in regime di contabilità ordinaria), la destinazione dell’avanzo di gestione annuale ovvero la copertura del disavanzo d’esercizio.
Cosa accade quando non vi è più l’obiettivo sociale per cui è stata costituita l’associazione?
In tale circostanza, quando l’associazione in qualche modo termina la propria vita per il raggiungimento dell’obiettivo per la mancanza dell’obiettivo sociale (chiusura dell’Associazione), l’avanzo di gestione non può essere nemmeno in questa circostanza distribuito ma deve essere destinato ad altre realtà similari, così lo impone la normativa sulle e gli enti non commerciali.
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