Fattura elettronica per Associazioni: perderemo il 50% dell’Iva?
Ci siamo occupati in alcuni altri articoli, che trovate in fondo alla pagina, dell’impatto della fattura elettronica per le Associazioni Sportive, Non Profit ed Enti del Terzo Settore.
Un emendamento a cura del Movimento 5 stelle, ha eliminato l’obbligo di emettere la fattura elettronica per gli Enti non commerciali che adottano l‘agevolazione Legge 398/1991. Tuttavia quella che si ventilava come un’agevolazione rischia di complicare ancora di più l’adempimento della fattura elettronica.
In particolare la disposizione secondo cui è il cessionario (l’azienda sponsor) ad emettere la fattura per conto dell’associazione potrebbe generare come effetto la perdita del famoso 50% di IVA che l’associazione in Regime 398/1991 non restituisce (guarda questo articolo per capire il funzionamento).
Fattura elettronica emessa dal cessionario/committente al posto dell’associazione
Va detto innanzitutto, che occorre aspettare l’integrale pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale e delle raccomandazioni operative dell’Agenzia delle Entrate.
Si apre tuttavia un bivio fra 2 tipologie di Enti non commerciali:
- Quelle con ricavi commerciali < 65.000 Euro che possono emettere fattura cartacea come oggi;
- Quelle con ricavi commerciali > 65.000 Euro le quali sono obbligate alla fattura elettronica ma l’incarico è dato al cessionario/committente (chi paga la fattura);
NOTA BENE: Tutte le Associazioni dovranno fare fattura elettronica per sponsorizzazioni/pubblicità a prescindere dall’importo. Incaricati di fare la fattura sono committenti/cessionari (aziende sponsor).
Inversione contabile e la perdita del 50% dell’IVA
I contratti di sponsorizzazione e pubblicità così come presentato dall’emendamento hanno l’aspetto del cosiddetto meccanismo dell’inversione contabile si dovrà presumibilmente applicare senza tener conto dell’entità degli enti. Basta che siano Associazioni in regime 398/1991.
Qualora, come sembra, dovrà essere l’azienda sponsor ad assolvere all’imposta sul valore aggiunto (IVA) sottraendo la possibilità alle associazioni in regime agevolato di auto-finanziarsi con il famoso 50% dell’IVA che l’associazione non restituisce autofinanziandosi. Ma cosa accadrà?
Si ritiene che il legislatore non possa far passare questa linea che di fatto decreterebbe la fine di tanti realtà associative, tuttavia, oggi la norma – confusa e controversa – questo lascia presupporre. Il Decreto Fiscale 119 è atteso alla pubblicazione in gazzetta ufficiale, tuttavia auspichiamo molto presto precisazioni dell’agenzia delle entrate o dello stesso governo.
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