Disposizioni per l’attività sportiva dilettantistica (Legge 289/2002)
In vigore dal 22/10/2014
Modificato da: Legge del 17/10/2014 n. 146 Articolo 4
1. Le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n. 398, e successive modificazioni, e le altre disposizioni tributarie riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche si applicano anche alle societa’ sportive dilettantistiche costituite in societa’ di capitali senza fine di lucro.
2. A decorrere dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, l’importo fissato dall’articolo 1, comma 1, della legge 16 dicembre 1991, n. 398, come sostituito dall’articolo 25 della legge 13 maggio 1999, n. 133, e successive modificazioni, e’ elevato a 250.000 euro.
3. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 81, comma 1, lettera m), e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di societa’ e associazioni sportive dilettantistiche.”;
b) all’articolo 83, comma 2, le parole: “a lire 10.000.000” sono sostituite dalle seguenti: “a 7.500 euro”.
4. Il CONI, le Federazioni sportive nazionali e gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI non sono obbligati ad operare la ritenuta del 4 per cento a titolo di acconto sui contributi erogati alle societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, stabilita dall’articolo 28, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
5. Gli atti costitutivi e di trasformazione delle societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, nonche’ delle Federazioni sportive e degli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI direttamente connessi allo svolgimento dell’attivita’ sportiva, sono soggetti all’imposta di registro in misura fissa.
6. Al n. 27-bis della tabella di cui all’allegato B annesso al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “e dalle federazioni sportive ed enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI”.
7. All’articolo 13-bis, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, dopo le parole: “organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale (ONLUS)” sono inserite le seguenti: “e le societa’ e associazioni sportive dilettantistiche”.
8. Il corrispettivo in denaro o in natura in favore di societa’, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonche’ di associazioni sportive scolastiche che svolgono attivita’ nei settori giovanili riconosciuta dalle Federazioni sportive nazionali o da enti di promozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicita’, volta alla promozione dell’immagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attivita’ del beneficiario, ai sensi dell’articolo 74, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
9. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 13-bis, comma 1, la lettera i-ter) e’ sostituita dalla seguente:
“i-ter) le erogazioni liberali in denaro per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a 1.500 euro, in favore delle societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero secondo altre modalita’ stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400“;
b) all’articolo 65, comma 2, la lettera cocties) e’ abrogata.
10. All’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, le parole: “delle indennita’ e dei rimborsi di cui all’articolo 81, comma 1, lettera m), del citato testo unico delle imposte sui redditi” sono soppresse.
11. All’articolo 111-bis, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “ed alle associazioni sportive dilettantistiche”.
11-bis. Per i soggetti di cui al comma 1 la pubblicita’, in qualunque modo realizzata negli impianti utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, e’ da considerarsi, ai fini dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, in rapporto di occasionalita’ rispetto all’evento sportivo direttamente organizzato.
12. Presso l’Istituto per il credito sportivo e’ istituito il Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, all’ampliamento, all’attrezzatura, al miglioramento o all’acquisto di impianti sportivi, ivi compresa l’acquisizione delle relative aree, da parte di societa’ o associazioni sportive nonche’ di ogni altro soggetto pubblico o privato che persegua, anche indirettamente, finalita’ sportive.
13. Il Fondo e’ gestito in base a criteri approvati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, o dall’Autorita’ di Governo delegato per lo sport, ove nominata, su proposta dell’Istituto per il credito sportivo, sentito il Comitato olimpico nazionale italiano. Al Fondo, che puo’ prestare garanzia con la sua dotazione finanziaria, possono essere destinati i nuovi apporti conferiti direttamente o indirettamente dallo Stato o da enti pubblici.
14. Il Fondo e’ gestito e amministrato a titolo gratuito dall’Istituto per il credito sportivo in gestione separata.
15. (Comma abrogato, a decorrere dal 22 giugno 2013, dall’art. 47 decreto-legge 21 giugno 2013 n. 69)
16. La dotazione finanziaria del Fondo e’ costituita dall’importo annuale acquisito dal fondo speciale di cui all’articolo 5 della legge 24 dicembre 1957, n. 1295, e successive modificazioni, dei premi riservati al CONI a norma dell’articolo 6 del decreto legislativo 14 aprile 1948, n. 496, colpiti da decadenza.
17. Le societa’ e associazioni sportive dilettantistiche devono indicare nella denominazione sociale la finalita’ sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica e possono assumere una delle seguenti forme:
a) associazione sportiva priva di personalita’ giuridica disciplinata dagli articoli 36 e seguenti del codice civile;
b) associazione sportiva con personalita’ giuridica di diritto privato ai sensi del regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361;
c) societa’ sportiva di capitali o cooperativa costituita secondo le disposizioni vigenti, ad eccezione di quelle che prevedono le finalita’ di lucro.
18. Le societa’ e le associazioni sportive dilettantistiche si costituiscono con atto scritto nel quale deve tra l’altro essere indicata la sede legale. Nello statuto devono essere espressamente previsti:
a) la denominazione;
b) l’oggetto sociale con riferimento all’organizzazione di attivita’ sportive dilettantistiche, compresa l’attivita’ didattica;
c) l’ attribuzione della rappresentanza legale dell’associazione;
d) l’assenza di fini’ di lucro e la previsione che i proventi delle attivita’ non possono, in nessun caso, essere divisi fra gli, associati, anche in forme indirette;
e) le norme sull’ordinamento interno ispirato a princi’pi di democrazia e di uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, con la previsione dell’elettivita’ delle cariche sociali, fatte salve le societa’ sportive dilettantistiche che assumono la forma di societa’ di capitali o cooperative per le quali si applicano le disposizioni del codice civile;
f) l’obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonche’ le modalita’ di approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;
g) le modalita’ di scioglimento dell’associazione;
h) l’obbligo di devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di’ scioglimento delle societa’ e delle associazioni;
18-bis. E’ fatto divieto agli amministratori delle societa’ e delle associazioni sportive dilettantistiche di ricoprire la medesima carica in altre societa’ o associazioni sportive dilettantistiche nell’a’mbito della medesima federazione sportiva o disciplina associata se riconosciute dal CONI, ovvero nell’a’mbito della medesima disciplina facente capo ad un ente di promozione sportiva.
18-ter. Le societa’ e le associazioni sportive dilettantistiche che, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono in possesso dei requisiti di cui al comma 18, possono provvedere all’integrazione della denominazione sociale di cui al comma 17 attraverso verbale della determinazione assunta in tale senso dall’assemblea dei soci.
19. Sono fatte salve le disposizioni relative ai gruppi sportivi delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di cui all’articolo 6, comma 4, della legge 31 marzo 2000, n. 78, firmatari di apposite convenzioni con il CONI.
20. (Comma abrogato)
21. (Comma abrogato)
22. (Comma abrogato)
23. I dipendenti pubblici possono prestare la propria attivita’, nell’ambito delle societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, fuori dall’orario di lavoro, purche’ a titolo gratuito e fatti salvi gli obblighi di servizio, previa comunicazione all’amministrazione di appartenenza. Ai medesimi soggetti possono essere riconosciuti esclusivamente le indennita’ e i rimborsi di cui all’articolo 81, comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
24. L’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali e’ aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le societa’ e associazioni sportive.
25. Ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui all’articolo 29 della presente legge, nei casi in cui l’ente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione e’ affidata in via preferenziale a societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e Federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri d’uso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per l’individuazione dei soggetti affidatari. Le regioni disciplinano, con propria legge, le modalita’ di affidamento.
26. Le palestre, le aree di gioco e gli impianti sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze dell’attivita’ didattica e delle attivita’ sportive della scuola, comprese quelle extracurriculari ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, devono essere posti a disposizione di societa’ e associazioni sportive dilettantistiche aventi sede nel medesimo comune in cui ha sede l’istituto scolastico o in comuni confinanti.
- All’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, le parole: “delle indennita’ e dei rimborsi di cui all’articolo 81, comma 1, lettera m), del citato testo unico delle imposte sui redditi” sono soppresse.
- All’articolo 111-bis, comma 4, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “ed alle associazioni sportive dilettantistiche”.
11-bis. Per i soggetti di cui al comma 1 la pubblicita’, in qualunque modo realizzata negli impianti utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, e’ da considerarsi, ai fini dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, in rapporto di occasionalita’ rispetto all’evento sportivo direttamente organizzato.(vedi aggiornamento (35))
- Presso l’istituto per il credito sportivo e’ istituito il Fondo di garanzia per la fornitura di garanzia sussidiaria a quella ipotecaria per i mutui relativi alla costruzione, all’ampliamento, all’attrezzatura, al miglioramento o all’acquisto di impianti sportivi, ivi compresa l’acquisizione delle relative aree da parte di societa’ o associazioni sportive dilettantistiche con personalita’ giuridica.
- Il Fondo e’ disciplinato con apposito regolamento adottato, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Ministro per i beni e le attivita’ culturali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio nazionale del CONI. Il regolamento disciplina, in particolare, le forme di intervento del Fondo in relazione all’entita’ del finanziamento e al tipo di impianto.
- Il Fondo e’ gestito e amministrato a titolo gratuito dall’istituto per il credito sportivo.
- La garanzia prestata dal Fondo e’ di natura sussidiaria, si esplica nei limiti e con le modalita’ stabiliti dal regolamento di cui al comma 13 e opera entro i limiti delle disponibilita’ del Fondo.
- La dotazione finanziaria del Fondo e’ costituita dall’importo annuale acquisito dal fondo speciale di cui all’ articolo 5 della legge 24 dicembre 1957, n. 1295, e successive modificazioni, dei premi riservati al CONI a norma dell’articolo 6 del decreto legislativo 14 aprile 1948, n. 496, colpiti da decadenza.
- Le societa’ e associazioni sportive dilettantistiche devono indicare nella denominazione sociale la finalita’ sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica e possono assumere una delle seguenti forme:
- a) associazione sportiva priva di personalita’ giuridica disciplinata dagli articoli 36 e seguenti del codice civile;
- b) associazione sportiva con personalita’ giuridica di diritto privato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361;
- c) societa’ sportiva di capitali o cooperativa costituita secondo le disposizioni vigenti, ad eccezione di quelle che prevedono le finalita’ di lucro.
- Le societa’ e le associazioni sportive dilettantistiche si costituiscono con atto scritto nel quale deve tra l’altro essere indicata la sede legale. Nello statuto devono essere espressamente previsti:
- a) la denominazione;
- b) l’oggetto sociale con riferimento all’organizzazione di attivita’ sportive dilettantistiche, compresa l’attivita’ didattica;
- c) l’ attribuzione della rappresentanza legale dell’associazione;
- d) l’assenza di fini’ di lucro e la previsione che i proventi delle attivita’ non possono, in nessun caso, essere divisi fra gli, associati, anche in forme indirette;
- e) le norme sull’ordinamento interno ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, con la previsione dell’elettivita’ delle cariche sociali, fatte salve le societa’ sportive dilettantistiche che assumono la forma di societa’ di capitali o cooperative per le quali si applicano le disposizioni del codice civile;
- f) l’obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonche’ le modalita’ di approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;
- g) le modalita’ di scioglimento dell’associazione;
- h) l’obbligo di devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di’ scioglimento delle societa’ e delle associazioni.
18-bis. E’ fatto divieto agli amministratori delle societa’ e delle associazioni sportive dilettantistiche di ricoprire la medesima carica in altre societa’ o associazioni sportive dilettantistiche nell’ambito della medesima federazione sportiva o disciplina associata se riconosciute dal CONI, ovvero nell’ambito della medesima disciplina facente capo ad un ente di promozione sportiva.
18-ter. Le societa’ e le associazioni sportive dilettantistiche che, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono in possesso dei requisiti di cui al comma 18, possono provvedere all’integrazione della denominazione sociale di cui al comma 17 attraverso verbale della determinazione assunta in tale senso dall’assemblea dei soci.
- Sono fatte salve le disposizioni relative ai gruppi sportivi delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di cui all’articolo 6, comma 4, della legge 31 marzo 2000, n. 78, firmatari di apposite convenzioni con il CONI.
- comma abrogato dal d.l. 22 marzo 2004, n. 72, convertito, con modificazioni, dalla l. 21 maggio 2004, n. 128.
- comma abrogato dal d.l. 22 marzo 2004, n. 72, convertito, con modificazioni, dalla l. 21 maggio 2004, n. 128.
- comma abrogato dal d.l. 22 marzo 2004, n. 72, convertito, con modificazioni, dalla l. 21 maggio 2004, n. 128.
- I dipendenti pubblici possono prestare la propria attivita’, nell’ambito delle societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, fuori dall’orario di lavoro, purche’ a titolo gratuito e fatti salvi gli obblighi di servizio, previa comunicazione all’amministrazione di appartenenza. Ai medesimi soggetti possono essere riconosciuti esclusivamente le indennita’ e i rimborsi di cui all’articolo 81, comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
- L’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali e’ aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le societa’ e associazioni sportive.
- Ai fini del conseguimento degli obiettivi di cu all’articolo 29 della presente legge, nei casi in cui l’ente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione e’ affidata in via preferenziale a societa’ e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e Federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri d’uso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per l’individuazione dei soggetti affidatari. Le regioni disciplinano, con propria legge, le modalita’ di affidamento.
- Le palestre, le aree di gioco e gli impianti sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze dell’attivita’ didattica e delle attivita’ sportive della scuola, comprese quelle extracurriculari ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, devono essere posti a disposizione di societa’ e associazioni sportive dilettantistiche aventi sede nel medesimo comune in cui ha sede l’istituto scolastico o in comuni confinanti.
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AGGIORNAMENTO (35)
La L. 23 dicembre 2005, n. 266, ha disposto (con l’art. 1, comma 128) che la disposizione di cui al comma 11-bis del presente articolo si interpreta nel senso che la pubblicita’, in qualunque modo realizzata dai soggetti di cui al comma 1 del medesimo articolo 90, rivolta all’interno degli impianti dagli stessi utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, e’ esente dall’imposta sulla pubblicita’ di cui al capo I del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507.
Fonte: Dipartimento delle Finanze
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