Bonus fiscali per privati e aziende che fanno donazioni di beni al non profit
Un altro tassello è stato inserito puzzle della riforma del Terzo Settore, quello dei bonus fiscali per privati cittadini o aziende che effettuano donazioni di beni a una organizzazione non profit.
Di seguito i dettagli dei bonus fiscali per chi dona beni alle Onlus
Con decreto del Ministero del Lavoro pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio scorso, la disciplina delle donazioni in favore di ODV, Onlus ed enti riconosciuti che operano nel sociale, si estende anche ai beni l’ambito dei benefici fiscali di tali erogazioni liberali.
Coloro che riconoscono donazioni ogni bene o merce che sia utile o strumentale al raggiungimento degli obiettivi delle Associazioni no profit, possono usufruire ora di sgravi fiscali, i quali in precedenza erano garantiti solamente per le erogazioni in denaro.
Il decreto attuativo appena entrato in vigore ha disciplinato nel dettaglio i seguenti argomenti:
- L modalità di stima delle merci oggetto delle donazioni;
- I documenti necessari per usufruire delle agevolazioni fiscali;
L’entità delle agevolazioni per il donatore
Per le persone fisiche:
Le persone fisiche che effettuano donazioni di beni possono usufruire di due modalità di benefici fiscali:
- Deduzione del bene dal totale dei redditi dichiarati, fino a un massimo del 10% di tale importo;
- Detrazione IRPEF pari al 30% , con un massimale fino ad euro 30.000. L’aliquota, peraltro, sale al 35% se il beneficiario dell’erogazione è un’Associazione di Volontariato (ODV).
Per le imprese:
Possono dedurre dal reddito il valore del bene donato, fino al 10% del reddito complessivo dichiarato. Se la deduzione supera il reddito complessivo dichiarato dal donatore, il beneficio fiscale «in eccesso» può essere fruito nei quattro anni successivi.
Le società, invece, possono usufruire solamente della deduzione dagli oneri in dichiarazione.
Le novità introdotte dal decreto attuativo: numeri e stime
Per quanto riguarda il tetto massimo di 70.000 euro, stabilito in precedenza, esso è stato abolito, con riferimento alla deducibilità delle erogazioni in beni per le società e le persone fisiche. Tale agevolazione è applicabile fino a un massimo del 10% del reddito presente in dichiarazione.
Nel caso in cui sussista un credito eccedente, il beneficio di cui è possibile fruire nell’anno considerato può essere goduto nelle 4 annualità successive.
Bonus Fiscali si, ma a quali condizioni?
Tra le condizioni necessarie affinché chi riceve il bene ne abbia effettivo diritto rientra quella di utilizzare tale bene, in conformità agli obiettivi specificati nello statuto o atto costitutivo sociale.
Per quel che attiene la valutazione degli oggetti donati, se questi superano i 30.000 euro o se si tratta di oggetti dal prezzo non quantificabile, come può accadere per le opere d’arte, colui che effettua la donazione ha l’obbligo di far elaborare una perizia giurata che attesti il valore della merce e che deve essere elaborata nel trimestre precedente a quello della donazione.
I documenti indispensabili richiesti dalla legge per usufruire delle agevolazioni sono i pagamenti tracciabili, la stima dei beni donati e le scritture contabili che ne dimostrino l’utilizzo durante l’attività sociale.
Al fine di garantire trasparenza e tranciabilità, le forme di pagamento accettate per le donazioni sono il bonifico bancario, la carta di credito oppure una prepagata, l’assegno circolare emesso da una banca. L’ente o l’associazione che riceve la donazione ha l’obbligo di registrare tale transazione in modalità idonea mediante adeguate scritture contabili, le quali devono altresì evidenziare le operazioni in seguito eseguite a seguito della donazione.
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